50 anni fa, il numero di persone aventi diritto al voto in Svizzera è raddoppiato in un giorno. Con l’introduzione del suffragio femminile nel 1971, la democrazia federale ha vissuto il momento di massima crescita nella sua storia. Mezzo secolo dopo questo evento cruciale, la Biblioteca nazionale svizzera analizza a fondo la questione della partecipazione alla vita politica e culturale in Svizzera.
Oggi le persone straniere, minorenni o sotto curatela restano escluse dal processo politico della Confederazione. Allo stesso tempo, circa metà dei cittadini e delle cittadine maggiorenni rinuncia volontariamente a esercitare il proprio diritto di voto e di elezione. Chi in Svizzera ha il diritto ad avere una voce? Quali cambiamenti ci sono stati in passato? E come si svilupperà in futuro la partecipazione politica? La mostra «Al voto!» cerca di rispondere a questi interrogativi per chi si reca alle urne e chi no.
Le collezioni della Biblioteca nazionale svizzera, che riuniscono quasi tutte le pubblicazioni delle autrici e degli autori svizzeri, mostrano alcuni esempi di chi è riuscito a far sentire la propria voce, fornendo così spunti unici sulla storia della partecipazione politica in Svizzera. Oltre a offrire una panoramica generale sulla questione, la mostra delinea anche la storia della conquista del diritto di voto sulle orme di Alice Ceresa, Mariella Mehr e Doris Stauffer, tre autrici, artiste e attiviste svizzere che sono riuscite, malgrado tutti gli ostacoli, a farsi ascoltare. Una videoinstallazione del duo di artiste di fama internazionale Gawęda Kulbokaitė, sviluppata appositamente per la mostra, crea un ponte tra le varie posizioni storiche e il presente.