Il cinquantesimo numero di «Quarto» rende omaggio a Grisélidis Réal (1929–2005) e alla sua scrittura, sempre sentita come necessità, per emanciparsi, testimoniare, rispondere alle sfide della società e dell’esistenza in generale. Scrittura che può assumere di volta in volta una forma diversa: lirica, naturalista, elegiaca, polemica o gioiosamente oscena.
Evocare oggi Grisélidis Réal significa richiamare alla memoria un personaggio divenuto ormai iconico, la «donna di vita rivoluzionaria» che seppe mettere la sua voce al servizio di una causa pressoché unica: la difesa delle sue compagne di lavoro e la lotta perché ne venissero riconosciuti i diritti.
Ma se questa voce ha saputo essere tanto personale quanto efficace per la lotta collettiva è grazie a un intermediario privilegiato: la parola, portata al suo grado massimo di tensione, provocazione, incandescenza.
Questo rende la lettura della sua opera una fonte di piacere paradossale. Infatti i suoi testi non cessano di fare l’inventario dell’immenso capitale del dolore, indipendentemente da quello che descrivono: gli ostacoli imposti a una donna libera («Il nero è un colore»), le sofferenze e le – rare – gioie del mestiere di prostituta («La Passe imaginaire») o l’avvicinarsi della morte («Les Sphinx»).
Eppure non si può non provare una certa gioia davanti alla formidabile intensità di questa scrittura.
Questo numero di Quarto rende omaggio alla creatività verbale di Grisélidis Réal. L’accento è posto in particolare sulla sua opera più conosciuta, «Il nero è un colore». Viene inoltre evocata l’arte epistolare dell’autrice, l’impatto filosofico del suo famoso «Carnet noir», il posto che occupa nella letteratura sulla prostituzione e infine la sua importanza esemplare per la ricerca sociologica. Viene data la parola a un editore, a uno scrittore e a un’attrice che, ciascuno a suo modo, sono stati fortemente colpiti da questa lettura. Speriamo che attraverso i diversi approcci proposti, questo numero di Quarto faccia riecheggiare la voce sconvolgente di Grisélidis Réal.
Con contributi di Arno Bertina, Isabelle Boisclair, Denis Bussard, Stéphanie Cudré-Mauroux, Christine Delory-Momberger, Laurent de Sutter, Fabien Dubosson, Sophie Jaussi, Yagos Koliopanos, Yves Pagès, Igor Schimek, Coraly Zahonero.