Nata in Texas, Patricia Highsmith (1921‒1995) è diventata ancora più famosa dopo la sua morte grazie agli adattamenti cinematografici dei suoi romanzi e alle pubblicazioni del suo lascito. Il numero 54 di Quarto, la rivista dell’ASL, presenta l’autrice attraverso ritratti fotografici, la sua corrispondenza, gli appunti e gli adattamenti cinematografici dei suoi romanzi, fino ai suoi ultimi anni trascorsi in Ticino.
Questo numero di Quarto è dedicato a Patricia Highsmith, svizzera per scelta. A 30 anni dalla sua scomparsa, il successo duraturo di questa scrittrice è in parte attribuito agli adattamenti cinematografici dei suoi romanzi, come dimostrano gli articoli di Elisabeth Bronfen e Wieland Schwanebeck. Matthew Sperling rintraccia nei diari le radici del suo celebre personaggio Tom Ripley, mentre Magnus Wieland li esamina in relazione alle riflessioni sulla scrittura. Il particolare legame di Patricia Highsmith con la Svizzera è dovuto anche alla casa editrice Diogenes, detentrice dei diritti mondiali delle sue opere, come spiega in un’intervista Anna von Planta, editor dell’autrice. Inoltre, Patricia Highsmith ha trascorso gli ultimi anni di vita in Ticino, di cui ha riferito non solo nelle lettere. Ha anche inserito la Valle Maggia in un racconto, come ci spiega Daniele Cuffaro.
La rivista Quarto pone un accento particolare sulle lettere che Patricia Highsmith scriveva quotidianamente, la cui acquisizione permette all’ASL di arricchire ulteriormente il lascito di questa autrice. Stéphanie Cudré-Mauroux mostra come l’amicizia con Monique Buffet, documentata da lettere, abbia influenzato il romanzo «The Boy Who Followed Ripley», mentre Ulrich Weber presenta la corrispondenza tra Patricia Highsmith e sua madre come il palcoscenico di un duello virtuoso. Il carisma dell’autrice è messo in evidenza da un lato dai primi ritratti e fotomontaggi di Rolf Tietgens, che Eckhardt Köhn colloca nel contesto del surrealismo, e dall’altro dalle fotografie tarde di Christian Scholz a Tegna.