Dietro alla semplicità di una cartolina postale si nascondono una moltitudine di informazioni che Anett Holzheid ha analizzato dettagliatamente in Das Medium Postkarte (2011): «So schlicht das Medium auch oft genutzt wurde, an ihm lässt sich auf den Ebenen der Ästhetik, der Verwendungsweisen, der Beschriftung, der Sprache und der theoretischen Diskursivierung der kulturelle und kommunikative Umbruch hin zur Moderne am Ende des 19. Jahrhunderts deutlich ablesen.»
La vita quotidiana, l'attualità sociale, la moda, l'aspetto delle città e le attività dell'uomo vengono riflesse fedelmente o in modo fantasioso in una cartolina postale, così che dal 1870 ad oggi possiamo apprezzarne il suo valore documentario. La sua marcata presenza negli archivi ne mostra l'ampia diffusione, facendoci altresì scoprire le sue innumerevoli sfaccettature. Basti pensare che chi invia una cartolina la sceglie in funzione dei gusti suoi e del destinatario, mentre senza testo l'immagine rimarrebbe pressoché muta. La voce risulta indispensabile per una comunicazione rapida e personalizzata, capace di stabilire vicinanza emotiva attraverso il senso della distanza. Una voce che, attraverso l'immagine di una cartolina, dà vita a scorci, strade, piazze e paesaggi.
Passim 15 | 2015 (PDF, 885 kB, 02.06.2015)Bulletin des Schweizerischen Literaturarchivs | Bulletin da l’Archiv svizzer da litteratura | Bollettino dell’Archivio svizzero di letteratura | Bulletin des Archives littéraires suisses
Ultima modifica 01.06.2015
