Carnivori o vegetariani? Bistecca succulenta oppure hamburger di hummus? Come afferma la massima «Siamo quello che mangiamo», a seconda del menù che si sceglie cambia anche la coscienza di sé. La nostra mostra va sulle tracce di questa evoluzione seguendo a ritroso il percorso della carne che abbiamo nel piatto, dalla macelleria al macello, fino alla stalla. Vogliamo mostrare cosa è racchiuso nella carne, da dove viene e dove sta andando.
«Carne» ci interroga sulla giusta via da seguire, dall’aumento della massa muscolare con i pesi alla riduzione dei grassi nell’ora di fitness, fino alla transustanziazione nei rituali religiosi. La carne ci contraddistingue: di fronte ai cambiamenti climatici e al dibattito sui diritti degli animali, che sulla griglia finisca un cervelat oppure un pezzo di formaggio è in fondo una questione di identità. La carne mette in discussione la nostra vita interiore.
Tra i macellai nelle visioni di Dürrenmatt e i banchetti di Daniel Spoerri, tra le canzoni degli Stiller Has e le pubblicità di salsicce della Bell, tra libri di ricette e manuali di vita, passiamo al vaglio il nostro rapporto con la carne, interrogandoci sul ruolo assunto da questa sostanza, tra essere vivente, merce e promessa di piacere. Nella nostra mostra multimediale tutto gira attorno alla vita interiore di voraci mangiatori di carne e di vegani. Perché la carne ci riguarda tutti.