Nel 1900, l'archivista e medievista tedesco pubblicò Geschichte des mittelalterlichen Handels und Verkehrs zwischen Westdeutschland und Italien mit Ausschluss von Venedig, un'opera in due tomi di più di 1000 pagine. Frutto di oltre dieci anni di lavoro, il libro riscosse un buon successo di vendite malgrado il suo titolo non certo accattivante. Nella prefazione, l'autore manifestò la sua grande fatica per lo sforzo compiuto: «Mi congedo dal libro con molta rassegnazione. Mi basterà sapere che ha dato nuovi stimoli a questo vasto campo di ricerca della storia del commercio».
L'obiettivo sicuramente fu raggiunto, e non solo nell'ambito della storia economica: l'opera fu addirittura all'origine di un nuovo mito svizzero. Secondo Aloys Schulte, nel Medioevo il San Gottardo costituì il collegamento più importante tra nord e sud, tra la Germania e l'Italia. Il tracciato era stato completato probabilmente attorno al 1220 da un abile fabbro della valle d'Orsera che aveva costruito la «stiebende Brücke». In base alla ricostruzione dello storico tedesco, le principali potenze dell'epoca e le popolazioni locali iniziarono a disputarsi il controllo su questo itinerario di grande rilevanza economica già subito dopo la sua apertura. Da questi conflitti sarebbe scaturito il patto confederato del 1291 contro gli Asburgo, poi affermatosi in seguito alla battaglia del Morgarten del 1315. In sintesi, affermava Schulte, da una strada del passo era nato uno Stato del passo, la Svizzera, il cui padre fondatore non era il leggendario Tell, ma l'uomo che aveva ideato e costruito la "stiebende Brücke".
Era così nato nei suoi tratti fondamentali il mito del San Gottardo, secondo il quale questa strada aveva favorito ed era stata per così dire il palcoscenico della nascita della Confederazione. Mancavano però Guglielmo Tell e, di conseguenza, il desiderio di libertà dei Confederati. Secondo Schulte, la nascita della Confederazione era in ultima analisi il risultato di tendenze economiche generali dell'epoca, una ricostruzione che poteva essere considerata provocatoria. Nel 1912, lo storico zurighese Karl Meyer arricchì quindi il mito del San Gottardo con Guglielmo Tell e con il concetto di «Willensnation», ossia l'idea che la Svizzera sia una «nazione fondata sulla volontà».