Lago Maggiore!
Un lago, una promessa, sin dal Settecento un anelato luogo d’evasione per innumerevoli viaggiatori diretti a sud. Si estende per molti chilometri – da Locarno e Ascona al nord, passando per le Isole di Brissago, giù verso le italiane Cannobio e Luino per poi giungere a Stresa, alle Isole Borromee e infine ad Arona al sud. Con le sue braccia cinge montagne e oltrepassa i confini con naturale nonchalance, unendo Svizzera e Italia.
Da tempo le immagini letterarie si mescolano a quelle del paesaggio reale. Il Lago Maggiore è un palcoscenico della letteratura universale: Goethe e Jean Paul lo trasformano a inizio Ottocento in quello che Walter Muschg definisce un’«Italia dell’immaginazione». All’inizio del Novecento la sua riva settentrionale nei pressi del Monte Verità diventa un luogo di ritiro per anticonvenzionali provenienti dal nord delle Alpi. Cento anni dopo, negli Anni Duemila, non v’è più nessuno che non conosca il Lago Maggiore. Vi sono dunque ancora luoghi inesplorati nella topografia reale e immaginaria di questo lago?
Questo numero di «Quarto» invita a imbarcarsi in un giro del Lago Maggiore. La prima meta, «Aussteigen am Lago Maggiore», amplia gli orizzonti del Monte Verità, celebre paradiso degli anticonformisti, presentando scenari alternativi poco conosciuti. «Lago Maggiore (k)ein Paradies?» tematizza le discrepanze tra il luogo reale e quello idealizzato: mentre le valli di Locarno tendono a svuotarsi a causa della povertà e delle difficili condizioni di vita, i turisti provenienti da nord si installano a frotte in quella che ritengono una natura incontaminata. La terza tappa si sofferma infine sui legami tra il Lago Maggiore e tematiche quali l’esilio, la migrazione e la fuga nel Novecento e in particolare nel periodo del regime nazista.
Giovedì 18 ottobre 2018, ore 18.30
Ascona, Casa Serodine, Piazza San Piero
Ingresso libero
Ultima modifica 18.10.2018