Nel 2017 è stato aperto alla consultazione il fondo del poeta e intellettuale Federico Hindermann (1921–2012). Il critico Pietro Citati, nell’introduzione a Quanto silenzio (Scheiwiller, 1978), lo descrive così: «conosceva perfettamente i libri e li aveva tanto assimilati, che non osava più parlarne. Allora, per la prima volta, conobbi cosa sia un letterato».
Nato a Biella, in Piemonte, da padre svizzero e madre italiana, Federico Hindermann completò i suoi studi a Basilea, conseguendo il dottorato in letterature comparate con una tesi sulla poesia d’amore. Professore all’Università di Erlangen, si è poi stabilito ad Aarau, dove ha insegnato al liceo. Federico Hindermann è stato direttore della Manesse Verlag e della prestigiosa collana di classici Manesse Bibliothek der Weltliteratur. Parallelamente, a partire dagli anni Settanta, ha pubblicato varie raccolte di poesie, dapprima con l’editore milanese Vanni Scheiwiller, in seguito presso diversi editori ticinesi. La sua ultima opera, I Sette Dormienti, è stata pubblicata postuma da Edizioni
Sottoscala (2018).
Una poesia intensa e garbata, una voce appartata che solo ultimamente inizia a rivelare la sua profondità alla critica letteraria. L’antologia poetica Sempre altrove pubblicata sotto la direzione editoriale di Fabio Pusterla e la monografia La lampada di Görlitz. Sulla poesia di Federico Hindermann a cura di Matteo M. Pedroni, testimoniano il crescente interesse attorno all’opera hindermanniana. Le percezioni del poeta e lo sguardo dello studioso permetteranno di apprezzare le finezze poetiche di Federico Hindermann e di discutere il suo ruolo di intellettuale.
Giovedì, 13 settembre 2018, ore 18.00
Entrata gratuita
Invito (PDF, 1 MB, 26.07.2018)Federico Hindermann, «Tra caos, cristallo»